Cos’è l’infiammazione intestinale?
L’infiammazione intestinale è un disturbo legato a varie patologie. Le principali sono la colite ulcerosa e il Morbo di Crohn.
Quali sono i sintomi dell’infiammazione intestinale?
L’intestino infiammato è caratterizzato, in forma variabile, da:
- Mal di pancia
- Gonfiore alla pancia
- Meteorismo
- Crampi addominali
- Alterazione nella frequenza della defecazione, così come della consistenza delle feci
- Nausea
- Problemi nella digestione
- Sangue nelle feci
- Perdita di peso
- Febbre
Quali sono le cause dell’infiammazione intestinale?
I fattori che possono causare l’infiammazione dell’intestino sono molteplici. Generalmente quello più diffuso è rappresentato dalla cattiva alimentazione, ovvero caratterizzata da un eccesso di grassi, zuccheri e cibi con conservanti e additivi. Le intolleranze alimentari sono un’altra possibile causa dell’infiammazione intestinale. Difatti, il lattosio, lo zucchero presente nel latte, a causa di un deficit dell’enzima che lo digerisce nel nostro organismo, può causare mal di pancia, meteorismo e diarrea. Anche la celiachia, ovvero l’intolleranza al glutine, può comportare l’infiammazione dell’intestino. Sono da considerare anche i fattori psicosomatici che possono irritare l’intestino, specialmente nei soggetti sensibili e che soffrono d’ansia. Morbo di Crohn e colite ulcerosa, invece, sono provocate da fattori genetici ed immunitari.
Come viene diagnosticata l’infiammazione intestinale?
In seguito ad una anamnesi completa, lo specialista indica la realizzazione di varie indagini strumentali. Tra queste vi sono endoscopie (per esempio la colonscopia), la radiografia con contrasto (rx digerente), la videocapsula e la risonanza magnetica nucleare (enterorisonanza).
Come viene trattata l’infiammazione intestinale?
Ad oggi non esiste una cura definitiva per l’infiammazione intestinale. Data la complessità e variabilità della patologia, la terapia deve tenere in conto dell’analisi dei fattori scatenanti (dieta, stress, virus, etc.) in modo da formulare una diagnosi e, quindi, un trattamento specifico. La sospensione di alimenti a cui si risulta intolleranti o allergici è la prima soluzione. La terapia farmacologica con integratori e probiotici fino a ricorrere a immunosoppressori o antinfiammatori steroidei, da utilizzare comunque con attenzione poiché presentano controindicazioni ed effetti collaterali. Solo nei casi più gravi o per alcune complicanze si ricorre ad un trattamento chirurgico.